Considerazioni personali
“Un’estate di Claire Keegan”, nonostante sia una lettura breve, è un libro che lascia un segno nel lettore. Un libro emozionante che indaga sui legami familiari, sulla crescita emotiva della protagonista soprattutto e sulla forza di superare ogni difficoltà. Con la sua scrittura leggera fa venire voglia di finirlo in un giorno, se non poche ore! E’ un libro che consiglio, buona lettura!!
Le frasi che mi sono piaciute di “Un’estate di Claire Keegan”
“Se una parte di me vuole scendere e dire alla donne che si è occupata di me con tanta cura che non dirò mai niente a nessuno, qualcosa di più profondo mi tiene lì…”
Trama
Una fattoria nella campagna irlandese, una bambina silenziosa, un padre e una madre non suoi. Claire Keegan tratteggia un lessico sentimentale dell’accoglienza e dell’amore genitoriale in un racconto di sommessa e struggente bellezza.
Prologo di “Un’estate di Claire Keegan”
I.
Una domenica mattina presto, dopo la prima messa a Clonegal, invece di portarmi a casa, mio padre si inoltra per la contea di Wexford e guida in direzione della costa: è da lì che viene la famiglia di mia madre. E’ una giornata caldissima, soleggiata, con chiazze d’ombra e improvvisi sprazzi di luce verdognola lungo la strada. Attraversiamo il paese di Shillelagh, dove mio padre ha perso la nostra Shorthorn rossa a carte, e a Carnew passiamo davanti al mercato dove il tizio che aveva vinto era andato immediatamente a vendere la vitella. Mio padre butta il cappello sul sedile accanto a lui e si mette a fumare. Io mi sciolgo le trecce e mi sdraio sul sedile posteriore, a guardare fuori dal lunotto. In certi punti il cielo è sgombro, azzurro. In altri è come se qualcuno ci avesse disegnato le nuvole col gesso, ma perlopiù è un miscuglio furibondo di cielo e alberi tutto scarabocchiato dai cavi dell’alta tensione, dove sfrecciano, di tanto in tanto, piccoli stormi di uccelli bruni che un attimo dopo spariscono…
L’autrice
Claire Keegan è nata nel 1968 nella Contea di Wicklow, in Irlanda. Ha esordito nel 1999 con la raccolta di racconti Dove l’acqua è più profonda (vincitrice del Premio Rooney per la letteratura Irlandese) cui è seguita nel 2007 una seconda raccolta: Nei campi azzurri. Piccole cose da nulla, invece, è stato finalista al Booker Prize.
Un’estate, da cui è stato tratto il film A Quiet Girl, ha vinto il Davy Byrnes Award ed è considerato dal “Times” uno dei migliori romanzi degli anni Duemila.