Il 14 luglio ci sarà la presentazione a Tortona del MA-DE, museo di archeologia romana. Perché può avere un senso a Tortona un museo nelle cui stanze potremo ammirare testimonianze di una fastosa epoca romana?
La Via Postumia
La via Postumia era una via consolare che congiungeva i due principale porti d’età preromana e romana dell’Italia settentrionale, Genova e Aquileia. Fu il console Postumio Albino a volerne la costruzione, ultimata nel 148 a.C., nei territori della Gallia Cisalpina per scopi prevalentemente militari e commerciali. Quest’epoca infatti costituiva un momento particolare per la storia repubblicana di Roma: essa stava consolidando il suo dominio sulle regioni a nord del Po, mentre si stava avviando la sfida definitiva con Cartagine per l’egemonia sul Mediterraneo. Vinte le tribù celtiche e avviata la centuriazione dei diversi territori, la Postumia serviva per il movimento rapido delle truppe in caso di ostilità a est con i popoli della penisola balcanica e a ovest con i Galli e i Liguri.
La colonia romana Dertona
Tra l’VIII e il V secolo a.C. Dertona era già un oppidum, ossia villaggio fortificato, dei Liguri nella zona oggi denominata “del castello”, sul Colle Savo. Per i romani però rappresenta un ottimo avamposto sulla pianura Padana. Ecco perché dopo la conquista romana, nel 120 a.C. Dertona diventava colonia romana. La sua era una posizione molto strategica, sia dal punto di vista militare sia da quello commerciale. La colonia si trovava all’incrocio fra la Via Postumia (Genova-Aquileia), la Via Fulvia (verso Torino) e la Via Aemilia Scauri (verso Vado per collegarsi alla Via Aurelia). In seguito, fra il 40 e il 30 a.C., Dertona veniva nuovamente eretta colonia sotto Ottaviano, non ancora Augusto, e assumeva il nome Iulia Dertona, entrando a far parte della regio IX.
Il MA-DE: un museo di archeologia romana a Tortona
Quello tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. rappresenta per Dertona il periodo di massima fioritura. Se nel 120 a.C. viene identificato l’avamposto sulla pianura Padana, con la seconda deduzione fiorisce e si sviluppa l’agglomerato urbano, igienicamente riscattato da un reticolo fognario e servito da un capiente acquedotto. Sorgono inoltre residenze signorili, terme riccamente adornate, sfarzosi templi dedicati a divinità pagane e persino una pubblica biblioteca. Nel nuovo Museo Archeologico Dertona sarà finalmente possibile ri-vederne le testimonianze. Saranno infatti esposti oltre al già noto sarcofago di Publio Elio Sabino, la lapide del soldato tortonese Aurelius Veterano, la stele funeraria della gens Latinia, un’importante statua togata acefala, due mosaici policromi, frammenti di trabeazione con eleganti fregi di metope e triglifi, capitelli e il frammento di un arco. Nelle vetrine espositive saranno invece raccolti numerosi frammenti marmorei e varia suppellettile domestica. I resti dell’acquedotto che alimentava Dertona testimonieranno invece l’imponente opera di ingegneria idraulica qui realizzata: saranno infatti esposte tre fistulae aquariae, ossia tre pezzi di tubi di piombo che costituivano le diramazioni dal condotto principale, e imponenti tratti di manufatto.
Le potenzialità del MA-DE, museo di archeologia romana
La riapertura del museo archeologico rappresenta certamente un’opportunità ulteriore rispetto al potenziale che anche Tortona, così come ogni angolo della nostra bella Italia ha. Ovunque sul nostro territorio si può “inciampare” su testimonianze di un passato ricco di storia e cultura. Un patrimonio che oggettivamente tutto il mondo ci invidia, ma che ahimè, e non capisco per quale motivo, non siamo capaci di valorizzare e sfruttare, nel senso buono del termine, ovviamente. Per Tortona questa riapertura rappresenta solo l’inizio, il lavoro vero inizia da qui in avanti.
Bene, dal 15 luglio, tutti i sabati e le domeniche, avrete l’occasione di visitare il MA-DE!!!
Buona visita da Nina!