Considerazioni personali su “Una vita come tante”

“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara è un romanzo iconico e potente. Moderno per i temi che affronta, ma anche brutale per i fatti che accadono nel corso della storia. In questo romanzo quasi ipnotico vengono narrate le vite di un gruppo di ragazzi, che si incrociano l’una con l’altra dando vita a una storia a tratti romantica a tratti straziante. Hanya Yanagihara, con una scrittura leggera, quasi poetica, mischiata a una scrittura cruda è riuscita a creare un capolavoro della letteratura moderna.

Le frasi che mi sono piaciute

“E dice tanto su quanto rispettasse i suoi amici, e quanto desiderasse che ognuno di noi vivesse in uno spazio pensato appositamente per le sue esigenze: un posto bello e pieno di vita, proprio come le sue case immaginarie.”
“D’altronde non è forse vero che tutti noi scegliamo sempre una persona e una sola, alla quale raccontare veramente la nostra vita, in ogni aspetto?”

Trama di “Una vita come tante”

In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’un all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England e all’inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall’ambizione. Willem, dall’animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell’arte. Malcom è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità.
Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistare un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell’amicizia.
Come accade di rado, da una inconsueta immaginazione narrativa, si è distillato un oggetto singolare: un romanzo classico e al tempo stesso modernissimo, capace di creare un mondo di profonda, coinvolgente umanità.

PrologoUna vita come tante - copertina

I
Lispenard Street
L’appartamento all’undicesimo piano aveva solo un armadio, ma c’era una porta scorrevole che affacciava su un balconcino dal quali si poteva vedere un uomo seduto di fronte, all’esterno, in maglietta e pantaloncini anche se era ottobre, che fumava. Willem sollevò una mano a mo’ di saluto, ma l’uomo non rispose.
Quando rientrò, Jude era in camera e apriva e chiudeva la porta e soffietto. “C’è un solo armadio” disse.
“Non c’è problema” rispose Willem. “Tanto non avrei niente da metterci”.
“Neanche io”. Si sorrisero. L’agente immobiliare che aveva in carico l’edificio entrò dietro di loro. “Lo prendiamo” le disse Jude.
Ma quando tornarono nel suo ufficio, si sentirono dire che, in fin dei conti, quell’appartamento non lo avrebbero avuto. “Perché no?” le chiese Jude.
“Non guadagnate abbastanza per coprire sei mesi di affitto, e non avete risparmi da parte” rispose l’agente, in tono improvvisamente brusco. Aveva controllato carte di credito e conti correnti, e aveva finito per rendersi conto che doveva esserci qualcosa che non andava se due uomini di poco più di vent’anni, che non erano una coppia, cercavano comunque di prendere in affitto un appartamento con una sola stanza da letto in un tratto scialbo (ma comunque costoso) della Venticinquesima Strada. “Avete qualcuno che possa farvi da garante? Un datore di lavoro? Un genitore?”.
“I nostri genitori sono morti” si affrettò a rispondere Willem…

L’autrice de “Una vita come tante”

Hanya Yanagihara, scrittrice statunitense di origini hawaiane, ha pubblicato il suo primo romanzo, The people in the trees, nel 2013. Ha scritto di viaggi per Traveller e collabora con il New York Times Style Magazine. Una vita come tante, il suo secondo romanzo uscito del marzo del 2015, è un successo mondiale, vincitore del Kirkus Prize, finalista al National Book Award e al Book Prize, tra i libri migliori dell’anno per il New York Times, The Guardia, The Wall Street Jounal, Huffington Post, The Times.
Buona lettura da RUFY!!