Considerazioni personaliTre vite, una settimana di Michel Bussi - copertina

Tre vite e tre identità che lo scrittore Michel Bussi riesce con maestria a congiungere e a raccontare come se fosse solo una. “Tre vite, una settimana” è stata un’altra bella lettura da affrontare: ti coinvolge fino alla fine per scoprire i misteri che si celano nella identità dei personaggi. E’ una lettura che consiglio insieme ai romanzi precedenti di Michel Bussi.

Frasi che mi sono piaciute di “Tre vite, una settimana” di Michel Bussi

“Non c’era gioia, neanche la più infima, e non c’era tristezza, neanche la più intima, che non fossero condivise.”
“La vita è la farsa in cui ognuno ha la sua parte”

Trama

Un cadavere viene ritrovato nella valle della Meuse, nel cuore delle Ardenne. Incidente, suicidio o omicidio?
La capitana Katel Marelle è esterrefatta quando scopre l’identità della vittima. Renaud Duval aveva… tre vite a settimana?
Tre donne aspettano il suo ritorno. Ognuna sostiene di essere il suo unico amore.
Insieme cercheremo di svelare l’enigma di un’impossibile triplice vita…
Ma, come in un teatro d’illusioni, si aggirano ombre pronte a vendicarsi. Chi sa la verità? E chi dirige il gioco? Chi tira le corde?
Diffidate dei fili invisibili…

Il prologo di “Tre vite, una settimana” di Michel Bussi

PARTE PRIMA
Nanesse, Vicky ed Eléa
IO E’ UN ALTRO
Arthur Rimbaud, Lettera a Paul Demeny
Giovedì 14 settembre 2023
1
Katel
Belvedere dei Quatre Fils Aymon,
Bogny-sur-Meuse, Ardenne
Le quattro cime che sovrastano l’ansa della Meuse sembravano quattro cavalieri lanciati al galoppo.
Cioè, così dicono…
A titolo personale la capitana Katel Marelle vedeva in quei quattro blocchi di scisto solo grosse rocce grigie che si ergevano pretenziose duecento metri al disopra di un fiume scuro e stanco serpeggiante mollemente tra la Francia e il Belgio, un paesaggio delle Ardenne sinistro e sinistrato sul quale piangeva una fredda pioggia settembrina. 
Essere di nuovo qui è come esaurire un permesso e tornare in prigione, pensava la capitana. Come se non bastasse una temperatura di dieci gradi benché fosse ancora estate e come se non bastasse quell’ipocrita di Sandra Mihiel che era riuscita a ottenere il trasferimento a Cassis, in Costa Azzurra, ecco che per giunta Katel si ritrovava con un cadavere tra le braccia. 
Tra le braccia dei colleghi per l’esattezza. Aveva lasciato ai giovani, Will e Mehdi, l’onore di scavalcare il parapetto della statua monumentale dei quattro figli ai Aimone e scendere venti metri più in basso per osservare la vittima più da vicino. Chini sul corpo, i due gendarmi le gridavano le loro osservazioni mentre lei ascoltava in piedi sullo slargo del belvedere, rigida come un’aspirante suicida…

L’autore

Michel Bussi è l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe. E’ nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi e dove insegna geografia all’università di Rouen. Ninfe nere (Edizioni E/O 2016) è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi, e di cui le nostre edizioni hanno pubblicato anche la versione graphic novel. Dello stesso autore ricordiamo: Tempo assassino, Non lasciare la mia mano, Mai dimeticare, Il quaderno rosso, La doppia madre, La follia Mazzarino, Forse ho sognato troppo, Usciti di Senna, Tutto ciò che è sulla Terra morirà, Nulla ti cancella, La mia bottiglia per l’oceano, Codice 612. Chi ha ucciso il Piccolo Principe?, oltre alla Caduta del sole di ferro e I due castelli, appartenenti alla serie N.E.O., tutti pubblicato dalle nostre edizioni.