SUPERFICIE di Oliver Norek
SUPERFICIE di Oliver Norek è un noir francese con una protagonista donna. E’ una poliziotta col grado di capitano, di nome Noemie Chastain, del nucleo antidroga di uno dei distretti principale della polizia di Parigi. E’ rimasta irriconoscibile e sfigurata in seguito ad un’azione nella quale le hanno sparato in viso. Riesce a tornare ad una vita “normale” grazie all’aiuto di uno psichiatra e al trasferimento in una zona lontana da Parigi, in Aveyron. E’ una zona apparentemente tranquilla, ma dalla quale invece parte un’indagine che scava nel passato.
La trama
Una storia emozionante, resa ancora più interessante in quanto parte da una storia vera, quella della poliziotta Babeth. Un noir efficace e riuscito , intrigante e ricco di personaggi sfaccettati.
Olivier Norek è uno scrittore francese che ha partecipato ai soccorsi umanitari durante la guerra nella ex Jugoslavia, prima di entrare nella polizia giudiziaria dove è rimasto per diciotto anni.
I suoi romanzi polizieschi sono sempre ai primi posti nelle classifiche francesi.
Incipit di SUPERFICIE di Oliver Norek
PROLOGO
Correvano a rotta di collo nelle strade di Parigi mentre i due uomini sballottati nel retro del veicolo si accanivano a farle mollare l’arma.
Sangue dappertutto. Troppo sangue. E la sua faccia. Dio, che faccia ! Un massacro…Qua e là vene a vista recise che no andavano più da nessuna parte e sputavano rosso in continuazione. La guancia destra, squarciata quassi interamente, rivelava una smorfia di sofferenza.
“ Non voglio beccarmi una pallottola vagante , cazzo” esclamò l’autista. “Levatele la pistola!”
Semaforo rosso passato. La berlina sbucata da destra non riuscì a frenare del tutto e in uno stridore disperato di gomme divelse all’ambulanza una parte di parafango.
Aumentarono la forza sulle dita. Tirandole, allargandole. Invano. La mano era contratta in un crampo attorno al calcio della pistola. Il dito, arrotolato sul grilletto, minacciava a ogni curva e sobbalzo di sparare a casaccio una cartuccia da 9 millimetri.
“Impossibile, è di pietra!”
Dietro il volante, l’autista guardava a intermittenza il traffico davanti a sé e la scena caotica alle sue spalle. Evitare un incidente. Evitare di trovarsi con un buco in corpo.
“La mano è irrigidita. Storcetele quel pollice!”
Il rimo afferrò la canna della pistola per mantenerla stabile, il secondo strappò il pollice all’indietro fino a lussarglielo.
Finalmente l’arma cadde sul pavimento con un urto metallico.
Durante quella tempesta di dolore e di terrore lei non aveva smesso di guardarli. Paralizzata ma cosciente. Il suo occhio sinistro era fisso su di loro, l’altro era accecato dal sangue.
La calma ritornò nell’ambulanza e i tre uomini si concentrarono di nuovo sulla loro missione.
Salvare la poliziotta.