Novità all’orizzonte: recensione di Vineland
Gli anni ‘80: anni ormai lontani che hanno segnato un’epoca in tutto mondo, anni che hanno visto nascere mode, musiche, personaggi, che hanno segnato la fine di movimenti in un clima che appariva di nuovo benessere, anni che l’autore Thomas Pynchon, uno dei massimi esponenti della letteratura post-moderna, descrive nel suo libro Vineland.
Scopriamo la novità all’orizzonte con la recensione di questa settimana!
Trama
Vineland è un romanzo di quelli che si definiscono importanti sia come trama che come significato: attraverso i personaggi del libro e delle storie che si intrecciano fra loro, vengono affrontati temi tipici degli anni ‘80, facendone un bilancio a partire dall’epoca del Presidente Regan, passando alla morte delle ideologie e alla fine dei movimenti di opposizione dei decenni precedenti.
Per questo è un romanzo ambientato in un’atmosfera cupa, nella quale il tema della morte è ricorrente.
Il personaggio principale si chiama Zoyd Wheeler e attraverso lui si intersecano FBI, programma protezione testimoni, UFO, Giappone, band anni ‘60 per un romanzo che raccoglie tutti i simboli degli anni ‘80 .
L’autore
Thomas Pynchon, nato a New York l’8 maggio 1937, studia Fisica ed Ingegneria alla Ivy League mostrando di essere uno studente capace, interessato particolarmente allo studio delle particelle. Si arruola nella Marina degli Usa e dopo il congedo, nel 1957, si iscrive ancora alla Ivy League alla Facoltà di Lettere. E’ considerato uno dei massimi esponenti della letteratura post-moderna e utilizza nei suoi scritti una prosa labirintica e complessa, influenzata dai più disparati generi letterari. Il suo stile risente di scrittori quali Joyce, P.Roth, Nabokov, Borges. A sua volta ha influenzato molti scrittori moderni.
Incipit della novità all’orizzonte
Più tardi del solito, un mattino del 1984, Zoyd Wheeler si svegliò dolcemente sotto la luce del sole che filtrava da un fico rampicante appoggiato alla finestra, mentre uno squadrone di ghiandaie azzurre zampettava sul tetto. Nel suo sogno quegli uccelli erano invece piccioni viaggiatori giunti da qualche posto lontano oltreoceano, che atterravano uno alla volta e poi subito ripartivano, ciascuno con un messaggio per lui, la luce pulsava dietro le loro ali, ma non faceva in tempo ad agguantarne uno.
Comprese come si trattasse di un altro avvertimento da parte di invisibili forze, quasi sicuramente da porsi in relazione con la lettera che accompagnava l’ultimo sussidio di invalidità mentale, cui gli si faceva presente che – salvo non si fosse pubblicamente esibito in atti di follia entro una data ormai distante meno di una settimana – non avrebbe più avuto i requisiti per poterne ancora beneficiare. Si tirò su dal letto con un lamento. Da qualche parte lungo la collina seghe e martelli erano all’opera e dalla radio del pick- up di qualcuno arrivava una musica country. Zoyd non aveva più niente da fumare.
Sul tavolo in cucina,accanto a una scatola di Count Chocula, che si rivelò essere vuota,trovò un biglietto di Prairie. “Papà, mi hanno cambiato turno un’altra volta. Quindi sono andata con Thapsia. Ti hanno telefonato da Canale 86. Dicevano che era urgente e io gli ho detto che se continuavano a chiamarti magari prima o poi ti svegliavi. Ti voglio bene lo stesso, Prairie…
Buona lettura da Pia