Considerazioni personali
“L’isola dei cacciatori di uccelli” di Peter May è una lettura che ho apprezzato e che scorre velocemente ma forse avrebbe potuto essere sfoltita in alcune parti per non far passare l’interesse al lettore.
Trama de “L’isola dei cacciatori di uccelli”
L’ispettore Fin Macleod ha appena perso un figlio e il suo matrimonio sta andando alla deriva. Quando, per indagare su un omicidio, viene spedito sulla sua isola natia, poco più di uno scoglio al largo delle coste scozzesi, Macleod è costretto ad accettare. Il caso è la sua ultima chance per mettersi in gioco e uscir dal totale isolamento in cui si è autorelegato. Anche se questo significa riprecipitare nel proprio passato, negli echi di una violenza aspra e senza redenzione che ogni anno trova sfogo nel massacro sistematico delle sule, uccelli che sull’isola vengono a nidificare. E a morire.
Il prologo
Sono solo ragazzi. Di sedici anni. Vanno in cerca dell’abbraccio del buio, resi audaci dall’alcol e frettolosi dall’imminenza del giorno del Signore.
Stranamente c’è solo un venticello leggero. E per una volta è tiepido, come l’alito sulla pelle, carezzevole e seducente. Una lieve foschia nel cielo d’agosto nasconde le stelle, ma tre quarti di luna gettano la loro luce pallida ed esangue lungo la sabbia compatta, residuo della marea calante. Il mare respira delicato sulla riva, mentre la sua schiuma fosforescente fa scoppiare bolle argentee sul fondo dorato. La giovane coppia scende di corsa dal villaggio lungo la strada di catrame, con il sangue che pulsa nelle tempie al ritmo delle onde. Alla loro sinistra, il movimento alterno dell’acqua del porticciolo spezza il riflesso della luna sulla superficie del mare, e i ragazzi sentono lo scricchiolare delle barche che tirano con forza gli ormeggi, e lieve rumore sordo del legno che cozza sul legno mentre si spingono per farsi largo, urtandosi giocose nel buio.
Uilleam le stringe la mano, percependo la sua ritrosia. Ha sentito il sapore dolce dell’alcol nel suo respiro e il desiderio nel suo bacio, e sa che stasera finalmente cederà. Ma cos’è così poco tempo! Il giorno del Signore è vicino. Troppo vicino. Manca solo mezz’ora, come ha scoperto con un’occhiata furtiva all’orologio prima di lasciarsi alle spalle i lamponi della strada.
L’autore de “L’isola dei cacciatori di uccelli”
Peter May è nato a Glasgow nel 1951 e vive in Francia. Giornalista e autore di innumerevoli serie televisive, ha scritto una quindicina di romanzi. L’isola dei cacciatori di uccelli è il primo volume di una trilogia ambientata sull’isola di Lewis, e ha ottenuto uno straordinario successo di critica e pubblico in Gran Bretagna e in Francia, dove è stato insignito del prestigioso Prix Les Ancres Noir.