Considerazioni personali su “Libro città aperta”
“Libro città aperta” di Chiara Faggiolani è sicuramente un saggio molto utile per il personale bibliotecario ma anche per chi vuole approcciarsi al mondo dell’educazione. Come fa già capire il titolo e poi attraverso le sue tesi, in questo volume si vanno ad affrontare il tema delle biblioteche, il ruolo che ricoprivano nel passato e quello che ricopriranno in futuro, con un occhio sullo sviluppo umano. Personalmente l’ho trovato un saggio molto interessante, utile perché è preciso, ci da anche dei dati concreti ed è ben strutturato!
Le frasi che mi sono piaciute
“La lettura ci fa sbattere il naso contro la realtà, apre porte e finestre su tutto ciò che è umano, ci impedisce di distogliere lo sguardo dalle cose più terribili e meravigliose che accadono nel mondo.”
“Oggi la biblioteca è tante altre cose: è il luogo della divagazione, del silenzio, delle penombre, delle pause, della lentezza, del cellulare che non suona, degli occhi che si incontrano.”
“I libri sono fatti per essere in tanti, un libro singolo ha senso solo in quanto s’affianca al altri libri, in quanto segue e precede altri libri”
La trama
Di quale infrastruttura culturale abbiamo bisogno? Che tipo di servizio dobbiamo progettare per accompagnare e indirizzare al meglio la transizione che stiamo attraversando senza perdere di vista lo sviluppo umano? Quali sono le relazioni indispensabili oggi per sviluppare davvero un ragionamento sistemico sulla cultura? Come possiamo difendere ed esplodere il tempo per la lettura preservandolo dall’accelerazione a cui siamo sottoposti?
Queste sono alcune delle domande che l’autrice ha scritto nel suo quaderno degli appunti durante Libro città aperta. Le biblioteche e lo sviluppo umano. 5 tesi per le biblioteche del futuro, il convengo organizzato da Fondazione Mondadori che si è tenuto a Milano il 26 settembre 2023 e da cui questo libro nasce. E’ lì che esperti di architettura e urbanistica, management culturale, innovazione sociale, comunicazione, economia hanno dialogato con esperti di lettura, editoria, e anche, ma non solo, di biblioteconomia e di biblioteche. La riflessione corale che vi propongo parte dal convegno e si spinge oltre, con l’obiettivo di ridiscutere il senso delle biblioteche in un momento in cui è chiaro a tutti che esse possono sopravvivere, rischiando di non essere più minimamente influenti, oppure provare a reinventarsi, perfino ridefinendo la propria influenza.
Introduzione di “Libro città aperta”
Introduzione
Libro città aperta
A partire dalle cinque tesi per le biblioteche che verranno
di Chiara Faggiolani
Alcune evidenze per cominciare
Le biblioteche pubbliche contribuiscono allo sviluppo di una comunità inclusiva, equa e solidale, favorendo il radicamento di una cultura dello sviluppo sostenibile, che sappia promuovere il dialogo interculturale e valorizzare la diversità come elemento di ricchezza. Le biblioteche pubbliche sono l’infrastruttura culturale più presente sul territorio. Ce lo dicono i dati dell’Istat: 7866 biblioteche pubbliche attive e aperte al pubblico nel corso del 2021. Le librerie sono circa 4000, i cinema circa 5400, i musei circa 4300. Abbiamo una biblioteca ogni 7000 abitanti, le librerie sono una ogni 13000 abitanti, i cinema e i teatri uno ogni 11000 e gli uffici postali uno ogni 5000.
Le biblioteche sono spazi pubblici, accessibili a tutti, non giudicanti e gratuiti. Sono la casa delle opportunità, per citare un mio libro di un paio d’anni fa, e sono la casa di tutti, per citare un libro di grande successo di Antonella Agnoli, edito da pochi mesi da Laterza.
Le biblioteche possono esercitare un ruolo strategico in un’ottica di “salutogenica”, ossia per la costruzione della salute, e sono considerate tra i “determinanti sociali”, ovvero i fattori che influenzano le condizioni nelle quali le persone vivono crescono e invecchiano…
L’autrice de “Libro città aperta”
Chiara Faggiolani è professoressa di Biblioteconomia presso il dipartimento di lettere e culture moderne della Sapienza Università di Roma, dove dirige il Laboratorio di Biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche – Bilab e il Master in Editoria, giornalismo e management culturale Dirige la rivista scientifica “AIb Studi” ed è presidente del Forum del libro. Tra le ultime pubblicazioni, Come un libro (Firenze University Press, 2020) e Il problema del tempo umano. Le biblioteche di Adriano Olivetti: storia di un’idea rivoluzionaria (Edizioni di Comunità, 2024).