La gioia piccola d'esser quasi salvi - copertinaConsiderazioni personali de “La gioia piccola d’esser quasi salvi”

“La gioia piccola d’essere quasi salvi” di Chiara Valerio è un romanzo che narra la storia di Giulia, durante la sua travagliata crescita, quella di Marco e Leni che entreranno a far parte della vita della protagonista durante il corso della storia. A mio avviso è una lettura utile se si cerca un po’ di leggerezza e conforto in un libro. Con una scrittura cruda in certi punti, ma anche leggera e scorrevole, Chiara Valerio è riuscita a realizzare un altro romanzo trascinante per i lettori.

La frase che mi è piaciuta di più

“Dimenticare le cose significava pure dimenticare le paure.”

Trama de “La gioia piccola d’esser quasi salvi”

Agata ha trascorso la vita a studiare la grammatica e a sopportare il dramma immenso di essere sopravvissuta alla sua famiglia. Le resta solo la nipote Giulia, che a sei anni ha visto la mamma sporgersi dal balcone fino a cadere di sotto. Poi, c’è Marco, testimone inconsapevole di quella tragedia che li ha uniti per sempre. Ora Giulia è adulta, è appena tornata da un viaggio a Londra e ha trovato Agata dentro un delirio di fantasmi e allucinazioni che le stanno portando via i nomi e le cose. Ma trova anche Leni, una ragazza polacca, bellissima, che sta con Marco. Giulia, Marco, Leni: loro ricordano ancora i tormenti che li abitano, eppure, in qualche modo, imparano a fare i conti con le cicatrici e a far entrare nelle proprie esistenze un po’ di felicità.

Il prologo

I.
La prima sera
Giulia suda e pensa che è passato troppo tempo. Che da bambina, se Agata l’avesse lasciata sola tre mesi, sarebbe morta di fame e di noia. Cammina a testa bassa. Giulia si sente incosciente come l’ombra del sole di mezzogiorno intorno ai piedi. Una piccola aureola buia che è il contrario dell’essere stati buoni. Tre mesi adesso le sembrano tutto il tempo. Fa caldo, si ferma. Sopra la sua testa due persone parlano a voce alta. Vorrebbe urlare di smettere, ci prova e come in un incubo la voce non esce. Ma è sveglia e ha ancora in testa il casco integrale. Ecco perché. Se lo sfila e a quel punto i due del balcone sono troppo impegnati e guardarla e non parlano più. L’uomo azzarda un sorriso di cortesia ma Giulia ha già abbassato la testa. Nessuno l’ha abituata a tenerla per aria. Agata non gliel’ha insegnato. Giulia poi odia i balconi. Se avesse spostato gli occhi a quello accanto avrebbe visto una tenda verde, una sedia di plastica ingiallita e una canottiera lisa. Se avesse spostato gli occhi si sarebbe chiesta la ragione di tutta quella necessità di tenere gli oggetti separati e sterilizzati e che non c’era nessuna fretta. Che fare i gradini due e due non l’avrebbe autorizzata ad andarsene prima. Invece adesso è davanti alla porta col sudore annidato tra le dita delle mani e alla radice dei capelli. Al campanello che suona risponde immediatamente un rumore di passi. Chi sta per aprirle indossa un paio di ciabatte, probabilmente di plastica e con una fantasia a fiori…

L’autrice de “La gioia piccola d’esser quasi salvi”

Chiara Valerio, nata a Scauri nel 1978, è responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio e lavora a Rai Radio3. Collabora con “La Repubblica” e “Vanity Fair”. Ha studiato e insegnato matematica per molti anni e ha un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità. Tra le sue pubblicazioni: A complicare le cose (sistema editoriale 2003), La gioia piccola d’essere quasi salvi (nottetempo 2009, ET scrittori 2024), Nessuna scuola mi consola (nottetempo 2009, ET scrittori 2024),nottetempo 2009, ET scrittori 2024), Spiaggia libera tutti (Laterza, 2010), Chi dice e chi tace (Sellerio 2024). Per Einaudi ha pubblicato Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016), Il cuore non si vede (2019), La matematica è politica (2020), Così per sempre (2022) e La tecnologia è religione (2023)
BUONA LETTURA DA RUFY!!