Considerazioni personali su “Il Giovane Holden”
Per me è sempre bello riscoprire qualche classico! Infatti questa volta propongo “Il giovane Holden”. È una lettura breve ma piena di vicende interessanti che hanno come protagonista appunto Holden. Una volta lasciato il college Holden ha voluto intraprendere un “viaggio” a New York per riscoprire sé stesso nonostante le giovane età, infatti potremmo classificare questo classico come un romanzo di formazione che affronta tanti temi come l’amicizia, le relazioni, lo stile di vita di allora, le circostanze in cui si viveva…
È un libro che consiglio di leggere anche a chi magari non ha ancora letto nessun classico!
Le frasi che mi sono piaciute
“Un sacco di volte uno non sa cosa gli interessa di più, finché non comincia a parlare di una cosa che non gli interessa di più.”
“Ciò che contraddistingue l’uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che contraddistingue l’uomo maturo è che vuole vivere umilmente per essa.”
Trama de “Il giovane Holden”
Sono passati più di sessant’anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell’aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l’Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a “exemplum vitae”, e ciò ne ha decretato l’immenso successo che dura tuttora.
Il prologo
1.
Se davvero volete sentire parlare, la prima cosa che vorrete sapere è dove sono nato, e che schifo di infanzia ho avuto e cosa facevano e non facevano i miei genitori prima che nascessi, e altre stronzate alla David Copperfield, ma a me non va di entrare nei dettagli se proprio volete sapere la verità.
Primo è roba che m’annoia, e secondo ai miei verrebbero un paio di ictus a testa, se andassi in giro a raccontare i fatti loro. Su certe cose sono permalosissimi, specie mio padre. Simpatici, per carità, ma anche parecchio permalosi. E poi non mi metto certo a farvi la mia stupida autobiografia o non so cosa. Vi racconterò giusto la roba da matti che mi è capitata sotto Natale, prima di ritrovarmi così a pezzi che poi sono dovuto venire qui a stare un po’ tranquillo. Ovvero quello che ho raccontato a D. B., che però è mio fratello, non so se mi spiego. Lui sta a Hollywood, quindi non lontanissimo da questo schifo di posto e infatti viene a trovarmi praticamente ogni weekend. Dice che mi riaccompagna in macchina quando il mese prossimo torno a casa, forse. Si è appena comprato una Jaguar. Uno di quei gioiellini inglesi che fanno anche i trecento all’ora. L’ha pagata una sberla tipo quattromila dollari. E’ sfondato di soldi adesso. Prima no. Prima, quando stava a casa, era solo uno scrittore normale. Ha scritto un libro di racconti pazzesco, Il pesce rosso segreto, per chi di voi non l’aveste sentito nominare. Di quei racconti, il più bello si intitola appunto “Il pesce rosso segreto”. Parla di un ragazzino che non vuole far vedere il suo pesce rosso a nessuno perché se l’è comprato con i suoi soldi. M’ha fatto morire.
L’autore de “Il giovane Holden”
Jerome David Salinger è stato uno scrittore statunitense. Dopo gli studi universitari a New York, prese parte come sergente di fanteria alla seconda guerra mondiale. A differenza di altri prosatori della sua generazione, Salinger però non privilegia l’esperienza bellica, la trasferisce se mai in un privato simbolico. L’ambiente del romanzo che gli ha dato la celebrità, Il giovane Holden, è quello medio-alto borghese, con i suoi codici di comportamento, il suo conformismo, la sua assenza di valori.
Jerome David Salinger si ammalò di tumore al pancreas e morì a Cornish il 27 gennaio 2010 a 91 anni.