Considerazioni personali su “Bournville” di Jonathan Coe
“Bournville” di Jonathan Coe è un libro che mi è proprio piaciuto! E’ una saga familiare in cui vengono raccontati i sette eventi più importanti della storia della Gran Bretagna, a partire dal 1945, e vissuti dal punto di vista di Mary, la protagonista del romanzo.
Un libro proprio da “gustare” anche per la sua trama e scrittura!
Le frasi che mi sono piaciute
“Cambiamo tutti, no? Magari con il tempo. Se non si cambia, come si fa a sopravvivere?”
“In modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo”
“Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà”
Trama di “Bournville” di Jonathan Coe
A Bournville, sobborgo di Birmingham, dove ha sede una famosa fabbrica di cioccolato, l’undicenne Mary e la sua famiglia celebrano il Giorno della vittoria sul nazifascismo. Ascoltano con attenzione la voce di Winston Churchill alla radio, che annuncia la fine delle ostilità. Per Mary, Bournville e le sue strade, che profumano di cioccolato, sono il centro del mondo. Col passare degli anni, gli orizzonti si allargano… Mary avrà figli, nipoti e pronipoti, sarà testimone di un’incoronazione, quella di Elisabetta II, dell’indimenticabile finale della Coppa del mondo di calcio nel 1966, di un matrimonio da favola e di un funerale reale, quelli della principessa Diana, della Brexit e infine del Covid.
Lungo settantacinque anni di cambiamenti sociali, da James Bond a Lady D, dalla nostalgia del tempo di guerra al World Wide Web, inizia a emergere una domanda pressante: questi tempi mutevoli avvicineranno la famiglia di Mary e il suo Paese o li lasceranno più alla deriva e divisi che mai?
Il prologo
Prologo
Marzo 2020
Al terminal degli arrivi dell’aeroporto di Vienna c’era così poca gente che Lorna non ebbe difficoltà a riconoscerla, anche se non si erano mai incontrate. Aveva i capelli corti e castani, un fisico da ragazzo e gli occhi marroni che si illuminarono quando, sbucando da dietro la gigantesca custodia dello strumento disse:
“Susanne, giusto?”
“Ciao,” rispose Susanne, pronunciando il saluto con una sorta di cantilena, poi dopo un attimo di esitazione, la strinse in un abbraccio di benvenuto. “Possiamo concedercelo, vero?”
“Certo che sì”
“Sono felice di vederti.”
“Anch’io disse Lorna, meccanicamente. Ma era vero.”
“Com’è andato il volo?”
“Bene. L’aereo era quasi vuoto.”
“Sono qui con la mia macchina.” Guardò con improvvisa apprensione la lucente custodia nera che conteneva il contrabbasso di Lorna e disse: “Spero che ci sia abbastanza spazio.”
Fuori faceva freddo, un tempo da neve, e i lampioni proiettavano qua e là delle corone di luce ambrata nell’aria notturna. Mentre camminavano verso il parcheggio, Susanne le fece altre domande sul volo, per esempio se le avevano controllato la temperatura all’aeroporto, poi le chiese se avesse fame (non ne aveva) e la informò su alcuni dettagli dell’organizzazione dei giorni successivi…
L’autore
Jonathan Coe (Birmingham, 1961) si è laureato a Cambridge e a Warwick, e vive a Londra. Ha scritto tre biografie (di Humphrey Bogart, James Stewart e B. S. Johnson) e numerosi romanzi. Tra gli ultimi pubblicati con Feltrinelli, Numero Undici. Storie che testimoniano la follia (2016), Middle England (2018), Io e Mr Wilder (2021).
Buona lettura da Rufy!!