Considerazioni personali su “Tatà” di Valérie Perrin
E’ bastata una chiamata da parte della gendarmeria di Gueugnon che ha fatto scaturire in Agnès tanti dubbi sulla vita di Colette, tatà, zia, appunto di Agnès, e figura principale del libro da cui prende anche il titolo. Da qui ha inizio un’indagine a ritroso nel tempo per scoprire la vita passata (apparentemente tranquilla) di Colette.
Un romanzo sin dall’inizio intrigante perché prende un po’ la forma di un giallo e ciò riesce a mantenere il lettore incollato al libro per tutto il corso della storia. Una storia molto intricata perché ricca a sua volta di storie, intrecci e di legami tra i vari personaggi.
Quella di Valèrie Perrin è sicuramente una narrativa che ti prende e ti fa provare emozioni.
Una nota “negativa” forse è la lunghezza: alcune parti sono superflue e, escluse, renderebbero la lettura un po’ più leggera.
Le frasi che mi sono piaciute
“Non so perché certe persone siano buone con gli altri, Agnès, forse sono nate per essere generose.”
“Devi sempre pensare a chi viene dopo di te, ovunque tu sia.”
Trama di “Tatà” di Valérie Perrin
Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide… In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta?
E’ l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo. Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia piena di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo al tifo sfegatato per la squadra locale di calcio, il FC Gueugnon.
Prologo di “Tatà” di Valérie Perrin
<<Pronto?>>
<<Buongiorno, qui è la gendarmeria di Gueugnon>>.
<<Buongiorno>>.
<<Parlo con la nipote di Colette Septembre?>>
<<Sì>>.
<<…>>.
<<Sua zia è deceduta>>.
<<Mia zia?>>.
<<Sì, Colette Septembre. Sono qui con l’ambulanza. L’abbiamo trovata priva di vita al numero 19 di rue des Fredins. A prima vista sembrerebbe che sia morta nel sonno, ma stiamo portando le spoglie all’istituto medico legale per le verifiche del caso>>.
<<Guardi che mia zia Colette è sepolta da tre anni nel cimitero di Gueugnon. E abitava in rue Pasteur>>.
<<Ho la carta d’identità sotto gli occhi: Colette Septembre, nata a Curdin il 7 febbraio 1946. Sulla foto è più giovane, ma le somiglia>>.
<<Dev’esserci un errore. Probabilmente è un caso di omonimia>>.
<<Nel suo portafoglio c’è un biglietto su cui è scritto: Persona da contattare in caso di emergenza: mia nipote Agnès, 01 42 21 77 47>>.
L’autrice
Valérie Perrin è autrice di quattro romanzi. Il suo primo libro, Il quaderno dell’amore perduto, ha vinto il premio Choix des Libraries Littérature 2018, oltre a una decina di premi nazionali. Cambiare l’acqua a fiori, suo secondo romanzo, ha vinto diversi premi, tra cui il Prix Maison de la Presse 2018, ed è stato un successo internazionale.
La terza opera pubblicata dell’autrice, Tre ha vinto il premio Babelio nel 2022. In totale, i libri di Valérie Perrin hanno conquistato più di 3 milioni di lettori francesi e sono stati tradotti in 40 lingue. In Italia i suoi libri hanno venduto oltre 1.500.000 copie. Le Figaro l’ha inserita nella lista degli autori francesi che hanno venduto più libri nel 2019 e nel 2022.
