La mia opinione su “La notte delle spazzature viventi”
“La notte delle spazzature viventi” è una storia assurda ma molto divertente che ci porta a riflettere su un tema scottante dei nostri tempi: la spazzatura, come gestirla, il suo riciclo.
Beppe Tosco racconta di questa bambina che per gioco costruisce con della spazzatura quattro amici e che grazie a una stella cadente prendono vita. Ma come loro anche tutta la spazzatura del mondo, che furiosa contro l’umanità perché l’ha creata e poi gettata vuole conquistare il mondo… ma la bambina, Geppi, aiutata dai quattro amici riesce a “sconfiggere” la spazzatura ribelle!
La mia frase preferita
“Ormai il mondo è quasi tutto pieno, di spazzatura. Ho letto che non riusciremo mai a raccogliervi tutti, nonostante ci sia sempre più gente brava che cerca di fare meno immondizia e di riciclare quella che c’è”
La trama di “La notte delle spazzature viventi”
Nel piccolo paese vicino al grande fiume, tutti i bambini sono partiti per le vacanze. Tutti tranne Geppi, che, per sfuggire alla solitudine, si diverte a creare una banda di amici con frammenti di plastica, vetro, carta e alluminio trovati sulla riva. E proprio quando il più incredibile dei desideri si avvera e Nylon, Wallace, Pirina e Boom-Boom prendono magicamente vita, per Geppi e la sua banda iniziano le disavventure: il potere di una stella cadente ha trasformato in creature viventi tutti i rifiuti che l’uomo ha disseminato nell’ambiente. E la spazzatura è molto, molto arrabbiata…
Prologo
Geppi abitava in un piccolo paese vicino al grande fiume.
Aveva la ginocchia grosse e i piedi lunghi, il che voleva dire che sarebbe diventata una ragazza alta.
E aveva due occhi neri con le pupille puntute, luccicanti e ingegnose come quelle dei topolini. Abitava in una casetta di contadini insieme a mamma e papà. Mamma coltivava l’orto e qualche volta andava a casa di qualcuno a fare le pulizie, papà invece guidava il trattore e aveva tanti pioppi da far crescere, mentre quelli che erano già cresciuti li tagliava e poi li andava a vendere.
Geppi andava a scuola e da giugno era in vacanza e ormai era agosto, ma la bambina sapeva che quell’anno in ferie non sarebbe andata da nessuna parte, perchè i soldi in casa erano pochi e avrebbe dovuto accontentarsi di gite e passeggiate sulle rive del fiume. Questo per spiegare subito come stava la faccenda.
A Geppi quel fiume grande, circondato da un letto di sassi e sabbia a perdita d’occhio, piaceva molto. Le sue rive erano boscose e immense, ancora selvagge,anche se vicino ad esse erano sorti paesi e piccole città.
La bambina conosceva solo una parte di quelle terre che separavano e proteggevano le ultime case dal rischio di alluvione: uno spazio misterioso e selvatico, piene di opportunità per una giovane curiosa e coraggiosa che si avventurava da sola senza paura. Lì Geppi aveva trovato mille modi per passare il tempo…
L’autore di “La notte delle spazzature viventi”
Beppe Tosco scrive da anni i testi di attori comici molto conosciuti (fra gli altri Enrico Bertolino, Ale e Franz, Luca e Paolo, Geppi Cucciari, Sabrina Impacciatore), ed è da sempre l’autore di fiducia di Luciana Littizzetto, con la quale ha tenuto per anni una trasmissione cult su Radio Deejay, «La Bomba». Ha collaborato a programmi come Ciro, il figlio di Target, Convenscion, Mai dire Gol, Superciro e Le Jene. Molto fortunata anche la sua carriera di autore di testi comici, tra cui Le zanzare sono tutte puttane e Scemo tuo padre. Con Mondadori ha pubblicato Finché matrimonio non ci separi (2005), È finita la benzina (2010), Perché le donne credono nel colpo di fulmine, gli uomini nel colpo di culo (2012), Favola splatter (2018, scritto insieme al figlio Francesco), Il gufo e la bambina (2018).