Considerazioni personali su “La casa senza ricordi”

“La casa senza ricordi” di Donato Carrisi è stata una lettura che mi è piaciuta tanto tanto!
Libro caratterizzato da una trama aggrovigliata ma fluente e coinvolgente. Durante il corso della storia si scava anche nella psiche manipolata, a volte si rivanga nel passato, certe altre si riflette sul presente.
È una lettura che consiglio sia agli appassionati di narrativa italiana sia agli appassionati di thriller in generale!

La frase che mi è piaciuta di più

Quelli (i ricordi) del passato fanno male. Quelli futuri non hanno alcun senso.

La trama de “La casa senza ricordi”

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di svegliarlo è l’addormentatore di bambini.
Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce ad individuare un innesco, un gesto, una combinazione di parole, che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

PrologoLa casa senza ricordi - copertina

23 Febbraio 2021
Anche quel mercoledì, l’allevatrice di cavalli si svegliò nel proprio letto senza alcun preavviso. Semplicemente spalancando gli occhi. E, anche quel mercoledì, per prima cosa si voltò verso la sveglia a corda sul suo comodino ed ebbe la conferma che erano le 3:47 spaccate.
Forse avrebbe dovuto indagare sulle ragioni per cui, da qualche settimana ormai, si ridestava sempre alla stessa ore precisa, senza sgarrare nemmeno di un minuto. Una parte di lei era persuasa che ci fosse un motivo se quel numero adesso ricorreva come una strana cabala nella sua vecchiaia. Un’altra parte, però, preferiva non approfondire, poiché era convinta che, specie a una certa età, si dovesse lasciare qualche domanda inevasa. Se non altro, per scaramanzia oppure per semplice precauzione. Altrimenti sarebbe stato un attimo iniziare a interrogarsi su altre cose, ben più rilevanti. Come ad esempio, il senso della vita o cosa succeda esattamente dopo che si muore. A ottantadue anni era meglio evitare certe questioni. Anche perché i vecchi, per non volendo ammettere, conoscono già tutte le risposte. Così, il mistero delle 3:47 l’avrebbe accompagnata per il tempo che le restava ed era sicura che, il giorno in cui il suo orologio interiore si fosse sbagliato anche solo di un minuto, sarebbe stato anche quello in cui lei non si sarebbe risvegliata affatto. 

L’autore de “La casa senza ricordi”

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive tra Roma e Milano. Dopo aver studiato Giurisprudenza, si è specializzato in Criminologia e Scienza del comportamento. Scrittore, regista e sceneggiatore di serie televisive e per il cinema.
Ha vinto prestigiosi premi in Italia e all’estero come il Prix Polar e il Prix Livre de Poche in Francia e il Premio Bancarella in Italia. I suoi romanzi, tradotti in più di 30 lingue, hanno venduto milioni di copie.

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La casa delle luci (3)

Buona lettura da Rufy!