“Il figlio sbagliato” è a parer mio un altro successo di Camilla Läckberg. Storia molto ben scritta e intrigata, soprattutto il finale, che ti prende sin dall’inizio. La Läckberg è stata brava a inserire nei punti giusti veri colpi di scena e ciò rende la lettura molto coinvolgente. Già dalle prime pagine fino al finale, il dilemma rimane “i due crimini sono in qualche modo legati?”

La frase che più mi è piaciuta

“…si poteva dire che fossero più che altro due corpi celesti sulla stessa orbita intorno a un sole comune. E col sole era la sua arte…”
“Non avevano capito che era il denaro a stabilire come si veniva giudicati e catalogati.”
"Il figlio sbagliato" di Camilla Läckberg - copertina a colori

La trama de “Il figlio sbagliato” di Camilla Läckberg

A Fjallbacka è arrivato l’autunno e una fitta nebbia grigia si rifiuta di mollare la stretta sulla costa. Anche se la maggior parte dei turisti è andata via , in paese sono in corso i preparativi per un’importante mostra fotografica: Rolf Stenklo, noto artista dello scatto, sta per esporre le sue opere più personali e la curiosità per cosa svelerà l’allestimento è grande. Ma quando mancano solo due giorni all’inaugurazione qualcuno entra nella galleria e lo uccide. Poco dopo, anche la casa del celebre scrittore Henning Bauer, candidato al premio Nobel per la letteratura in pieno blocco creativo, è sconvolta da un’aggressione brutale. Difficle non pensare che i crimini siano in qualche modo legati. Tanto più che i due uomini si conoscono bene, essendo entrambi i fondatori del Blanche, un club culturale aperto a un ristretto numero di prescelti. Luogo di potere e contatti necessari a farsi strada nel cangiante mondo delle arti, il Blanche è una tappa obbligata per chiunque sulla scena svedese voglia ottenere fama e visibilità con un romanzo, una raccolta di poesie o un’installazione. Mentre le indagini di Patrick Hedstrom e della sua squadra procedono a fatica, Enrica è alle prese con un nuovo libro. E nelle ricerche su un caso di omicidio che risale a 1980, riesce a trovare un collegamento proprio con il Blanche e le persone coninvolte negli eventi che hanno di recente scosso Fjallbacka. A riprova che l’eco delle menzogne risuona sempre a lungo.

L’autrice

Camilla Läckberg è nata e cresciuta a Fjallbacka, sulla costa occidentale della Svezia  oggi vive a Stoccolma con il marito e i quattro figli. E’ tra le scrittrici più lette, con trenta milioni di copie vendute in più di sessanta paesi. Oltre ai libri della serie di Fjallbacka, di cui Il figlio sbagliato è il nuovo episodio, ha firmato i due romanzi della serie di Faye, La gabbia dorata e Ali d’argento e la trilogia di Vincent Walder e Mina Dabiri, scritta a quattro mani con il mentalista Hendrik Fexeus di cui Marsilio ha pubblicato Il codice dell’illusionista e La setta.

Prologo de “Il figlio sbagliato”

SABATO
Stava guardando le fotografie. Sapeva che Vivian era risentita. Era stato lui a decidere di declinare l’invito della festa, ma andarci era impensabile. Alla fine il tempo l’aveva agguantato e costretto a cercare la verità. Forse avrebbe dovuto farlo da un pezzo, affrontare quel peso che si portava al collo come una ruota di mulino da sempre.
Aveva temuto le domande, le risposte e tutto quello che c’era in mezzo. Le celte che aveva fatto lo avevano reso ciò che era, e quello che ora vedeva allo specchio non era granchè lusinghiero. Decidere di vivere la propria vita con una benda sugli occhi raramente lo era. Adesso si era costretto a strapparsela e ad agire a partire da ciò che vedeva.
Con estrema lentezza e attenzione, tirò fuori a una a una le foto incorniciate. Le appoggiò alla parete e le contò: sedici. C’erano tutte.
Arretrò di qualche passo e le osservò. Poi si girò verso le semplici cornici che aveva portato con sé e che usava come segnaposto. A grandi lettere irregolari scrisse su altrettanti fogli i titoli delle foto, poi prese un rotolo di nastro adesivo e li attaccò alle cornici. Non aveva bisogno delle originali per visualizzarle mentre disponeva le cornici lungo le pareti bianche della galleria in previsione della mostra imminente: le aveva tutte impresse sulla retina, e tanto bastava per immaginarle chiaramente davanti a sé.
Sapeva che avrebbe impiegato molto ore a preparare tutto. Forse avrebbe dovuto fermarsi fino a notte inoltrata, e l’indomani ne avrebbe pagato il prezzo. Ormani non era più giovane. Però sapeva che di lì a due giorni, al vernissage, si sarebbe sentito più leggero e più libero di quanto non accadeva da molti anni.
Le conseguenze della sua scelta sarebbero state devastanti, ma non aveva più importanza: l’aveva fatto per troppo tempo. Avevano tutti vissuto all’ombra delle proprie menzogne. Certo, rischiavano di venire annientati, ma lui aveva ugualmente intenzione di rivelare le sue verità. E anche le loro.
Non si era mai sentito libero come nel momento in cui attaccò delicatamente a una delle cornici il foglio con il titolo Colpa.
Ormai non gli faceva più paura neanche la morte.

Libri correlati a “Il figlio sbagliato” di Camilla Läckberg

I romanzi della serie I delitti di Fjällbacka
La principessa di ghiaccio*
Il predicatore
Lo scalpellino
L’uccello del malaugurio
La sirena*
Il guardiano del faro
Il segreto degli angeli
Il domatore di leoni*
La strega
Il figlio sbagliato
Tempesta di neve e profumo di mandorle*
Donne che non perdonano
La gabbia dorata
Ali d’argento
Il codice dell’illusionista*
La setta
*Non disponibili a scaffale

Buona lettura da Rufy!