Considerazioni personali su “Spilli di Greta Olivo”
Una storia veramente bella, ben racconta e malinconica. Quella di Livia, una ragazzina intraprendente ma colpita sin da piccola da una miopia precoce.
Col passare del tempo, le sue condizioni pian piano peggiorano e Livia, una ragazza innocente, viene catapultata in un mondo che quasi non le appartiene, in cui fa fatica ad ambientarsi.
Nonostante le sue difficoltà ha comunque il desiderio di esplorare le cose che fanno gli altri, di scoprire con i suoi occhi la vita per così com’è, in tutte le sue sfaccettature.
Un eccellente romanzo d’esordio, molto coinvolgente e leggero.
Le frasi che mi sono piaciute
“… le parole e le frasi mi rotolavano nelle orecchie, si distendevano una dopo l’altra, creando un ritmo che non si fermava neanche quando mi fermavo io.”
“… sfogliavo le pagine fuori misura di quei libri senza copertina, e durante la giornata mi sembrava di sentirne l’eco, di avere ancora in testa le parole e le frasi.”
La trama
La nostra vita è costellata di linee d’ombra. Alcune le superiamo quasi senza accorgercene, altre invece rimangono lì per sempre, invalicabili, a ricordarci che abbiamo paura. E se c’è un’età in cui la paura spinge più forte, piena di desiderio, rivoluzioni e soglie da attraversare, è l’adolescenza.
Questo vale anche per Livia, che vuole arrivare prima alle gare di atletica, occupare il liceo, andare alle feste, uscire con i ragazzi più grandi: insomma, vuole essere identica alle sue coetanee, e soprattutto vuole essere vista. Ma la sera, quando ogni cosa sprofonda nel buio, a non vedere più niente è lei.
Se crescere significa imaparare ad accettare i propri punti deboli, la partita per Livia è un po’ più dura che per gli altri.
Per prepararla a ciò che le succederà – a ciò che le sta già succedendo – suo padre ha un’idea coraggiosa: ci sarà pure qualcuno che possa mostrarle i passi di questa danza nuova. Emilio è il tutor del centro che l’accoglie, e a un’occhiata ditratta sembra vederci benissimo. Sarà lui a insegnarle a vivere senza guardare.
Facendole capire che ogni ora è preziosa, la aiuta a muoversi nel buio e ad ascoltare i suoni, ma soprattutto le scrolla di dossa la paura.
Insieme a Livia scopriamo che da qualche parte c’è sempre un punto di luce. Basta trovarlo, prendere un bel respiro e fare il primo passo per raggiungerlo.
Prologo di “Spilli di Greta Olivo”
La notte delle tartarughe
Per prima se n’è accorta mia madre. Una mattina mi aveva preso in braccio e si era avvicinata alla finestra della mansarda in cui abitavamo.
Lì – indicava un punto dall’altra parte della strada.
Che c’è scritto?
“Non gliel’ha insegnato nessuno”, diceva alla vicina di casa, al tabaccaio, alle amiche che venivano a prendere il tè. “Sa già leggere, è una dote naturale.”
Apriva una rivista a caso, sul tavolo da pranzo, mi incoraggiava con un sorriso, “dimmi un po’ che dice qui”. E io iniziavo a leggere con il dito premuto sulla pagina per tenere il segno, prima lentamente poi ci prendevo gusto e andavo dritta, incespicando solo sulle parole più difficili. Leggevo ad alta voce quello che mi capitava, le marche, i vestiti, gli elettrodomestici, i titoli sulle cose dei libri.
“Sul cartellone,” – aveva chiesto mia madre “Che c’è scritto?”
Era periodo di elezioni, la città era piena di cartelloni elettorali.
Non lo so.
“Come non lo sai.” Aveva spostato il mio peso da un braccio all’altro, sporgendosi di più dalla finestra. “Quello accanto alla merceria. Meno ta… meno tasse…, leggi.”
Non lo so. Il cartellone non lo vedo.
Fui portata all’ospedale San Carlo di Nancy, sull’Aurelia, dove c’era un rinomato centro di oftalmologia pediatrica.
Dopo la visita il dottore informò i miei genitori che avevo una miopia precoce e che avrei dovuto mettere gli occhiali presto, forse già dall’anno successivo con l’inizio della prima elementare.
“Proprio come tuo nonno,” commentò lei uscendo dal centro, tenendomi lei stretta per mano.
Mio nonno è diventato cieco dopo cinquant’anni di miopia elevata, così si chiama quella che supera le sei diottrie.
L’autrice
Greta Olivo e un’autrice italiana. Ha esordito nel 2023 con Spilli, pubblicato da Einaudi.
BUONA LETTURA DA RUFY!!