Considerazioni personali
Baumgartner di Paul Auster è stata una lettura leggera ma piena di tenerezza. Non uno dei suoi romanzi più coinvolgenti, ma forse l’autore l’ha scritto apposta in modo abbastanza ordinario per rispecchiare la vita e umore di Baumgartner. Una vita travagliata e poi ridotta alla semplicità, alla routine, a ripensare alla sua metà fino a quando Baumgartner decide di far procedere la sua vita. Ed è qui che la storia prende una piega diversa…Personalmente è una storia che mi ha soddisfatto e a mio parere merita di essere letto e analizzato!
Frasi che mi sono piaciute di Baumgartner di Paul Auster
“Vivere è provare dolore, si era detto, e vivere con la paura del dolore significa non voler vivere.”
“…e non penso di aver sprecato il mio talento e che non ne valesse la pena, perchè vale sempre la pena, per chiunque, nessuno escluso.”
“Ricorda questo momento, piccolo uomo… perchè, non ti accadrà mai nulla di più importante di quello che ti sta accadendo in questo momento.”
La trama
Professore di filosofia, vedovo da dieci anni, Seymour Baumgartner non si è mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie Anna, traduttrice e poetessa. Affronta la vita con un senso di straniamento e una certa goffaggine. Nonostante le malinconie e gli acciacchi dell’età, però, Baumgartner è una persona affabile e generosa. Possiede la saggezza di chi ha vissuto e sa quanto siano importanti i rapporti umani, che vanno coltivati con cure continue e una buona dose di ironia e umorismo. Passando gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, Baumgartner intreccia una buffa e disperata trama di relazioni con le persone che si affacciano alla sua porta, finché in un sogno, o visione del dormiveglia, incontra Anna, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l’aldilà: è l’inguaribile nostalgia del marito a impedirle di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, con logica ineccepibile, Baumgartner decide di far procedere la sua vita e si butta in una relazione sentimentale con una loro vecchia amica. Ma questo è solo l’inizio di una serie di vicende imprevedibili e scatenate come solo Paul Auster, il virtuoso della “musica del caso”, poteva immaginare.
Prologo di Baumgartner di Paul Auster
Baumgartner è seduto alla scrivania della stanza al piano di sopra che di volta in volta definisce il suo studio, il suo pensatoio, la sua tana. Penna in mano, è a metà di una frase del terzo capitolo della monografia sugli pseudonimi di Kierkegaard quando gli viene in mente che il libro da cui deve citare per finire la frase è giù in salotto, dove lo ha lasciato ieri sera prima di andare a dormire. Mentre scende a recuperare il libro gli viene in mente anche che ha promesso di chiamare sua sorella stamane alle dieci, e siccome ora sono quasi le dieci, decide che andrà a fare la telefonata in cucina, poi recuperare il libro in salotto. Quando entra in cucina, però, si ferma di botto per via di un odore forte, pungente. Sta bruciando qualcosa, si rende conto che, mentre avanza verso i fornelli, uno dei fuochi davanti è rimasto acceso e che una fiamma bassa e persistente sta mangiando pian piano la parte inferiore del pentolino d’alluminio con cui tre ore fa si è preparato due uova alla coque per colazione. Lo spegne e poi, senza pensarci due volte, cioè, senza preoccuparsi di adoperare una presina o uno strofinaccio, solleva dai fornelli il pentolino, distrutto e fumante e si scotta la mano. Baumgartner grida di dolore. Una frazione di secondo dopo lascia cadere il pentolino che atterra con un deng improvviso, fragoroso e poi sempre mugolando di dolore, corre al lavandino, apre l’acqua fredda, mette la mano destra sotto il getto e ce la tiene per tre o quattro minuti mentre il flusso gelido gli scroscia sulla pelle. Sperando di aver scongiurato le eventuali vesciche sulle dita e sul palmo Baumgartner si asciuga cautamente la mano con uno strofinaccio, si interrompe un’attimo per flettere le dita, si tampona un altro paio di volte, e poi si domanda che cosa ci fa in cucina…
L’autore
Paul Auster è nato a Newark nel 1947 ed è morto a New York nel 2024. Einaudi ha pubblicato tutti i suoi libri, tra cui L’invenzione della solitudine, Trilogia di New York, La musica del caso, Leviatano, Il libro delle illusioni, La notte dell’oracolo, Follie di Brooklyn, Uomo nel buio, Invisibile, Sunset Park, Diario d’inverno, 4321 e Ragazzo in fiamme. Baumgartner è il suo ultimo romanzo.
