Considerazioni personali su “La città e le sue mura incerte”
Partirei col dire che “La città e le sue mura incerte” di Haruki Murakami, nonostante sia un romanzo distopico, è allo stesso tempo riflessivo per i comportamenti dei personaggi e per i temi che affronta come: la profonda riflessione sullo scorrere del tempo, sul rimpianto di ciò che abbiamo perduto, sugli sconfinamenti della verità, sul senso della nostra esistenza… Murakami con il suo tocco “magico” è riuscito in questo romanzo a far diventare un tutt’uno il reale e l’irreale a tal punto che per il lettore è difficile distinguerlo. E’ sicuramente un libro che può risultare impegnativo e particolare per certi lettori ma che a parer mio vale la pena leggere per farsi lasciare un segno e fare anche qualche riflessione su sé stessi e su ciò che si è appena letto!
Le frasi che mi sono piaciute
“Lo spirito è soltanto una condizione transitoria, mentre il nulla è qualcosa di permanente.”
“Questo [la biblioteca] deve essere un posto speciale, un posto che accetta i cuori perduti.”
“La realtà è forse qualcosa che noi dobbiamo scegliere fra tante possibilità.”

Trama de “La città e le sue mura incerte”
Diciassette anni lui, sedici lei. Si sono conosciuti in occasione di un concorso letterario aperto alle scuole della circoscrizione. Lui ha sfidato la timidezza e le ha lasciato il suo indirizzo, proponendosi di scambiarsi delle lettere. Non sopportava l’idea di non vederla più. Vivono in città diverse e non hanno un posto per sé: ai loro sporadici incontri fa da sfondo il paesaggio urbano – i giardinetti, l’orto botanico, la stazione – passeggiano in riva al mare o lungo il fiume, sospinti dalla promessa del futuro. E l’incanto del primo amore.
Durante le interminabili chiacchierate, lei comincia a raccontargli di una città circondata da mura altissime, con un bel fiume, tre ponti di pietra, una torre di guardia, basse colline, un orologio senza lancette che sovrasta la piazza principale, unicorni dal mantello dorato, invisibili uccelli notturni. Qui le persone conducono una presenza frugale, ma senza privazioni. In realtà la vera lei è lì che vive, gli confida. Quella davanti a lui è soltanto un’immagine sbiadita, un’ombra che ha preso il suo posto. Nella città dalle alte mura lei lavora in biblioteca: dalle cinque del pomeriggio fino alle dieci di sera aiuta il Lettore dei sogni. Sarà lui a ricoprire quel ruolo, gli dice, perché possiede i rari requisiti richiesti per la misteriosa funzione. Nei mesi in cui si frequentano, lui annota ogni dettaglio di quel luogo segreto che conoscono solo loro, e che vanno costruendo insieme. Poi all’improvviso, la ragazza scompare. Per ritrovarla lui dovrà spingersi oltre lo spazio e il tempo e sconfiggere le temibili barriere che li separano. Ma solo chi lo desidera con tutto il cuore può superare le alte mura ed entrare finalmente nella città.
Il prologo
PARTE PRIMA
I.
Sei tu che mi hai fatto scoprire la città.
Una sera di quell’estate, risalivamo il corso del fiume pervaso dalla fragranza dell’erba. Ogni tanto superavamo piccole cascate, fermandoci a guardare i pesciolini argentati che vi guazzavano. Avevamo tolto le scarpe già da un po’. L’acqua fredda ci gelava le caviglie mentre i nostri piedi sprofondavano nella sabbia fine dell’alveo, soffice come una nuvola in un sogno. Tu avevi un anno in meno di me. Avevi infilato alla bell’e meglio nella borsa – una borsa di plastica gialla che portavi a tracolla – i tuoi sandali rossi con il tacco basso e da qualche minuto mi precedevi nel letto di quel fiume, passando da un banco di sabbia all’altro. Le foglie bagnate si attaccavano ai nostri polpacci, disegnando bellissimi arabeschi verdi. Io reggevo con una mano le mie logore scarpe da ginnastica bianche. Finchè forse stanca, ti sei seduta nell’erba e senza dire una parola hai rivolto lo sguardo al cielo. Molto in alto, due uccellini lo attraversavano rapidissimi, volando fianco a fianco e levando un verso acuto. Nel silenzio, l’accenno di un tramonto soffuso di azzurro iniziava ad avvolgerci. Quando mi sono seduto accanto a te, ho provato una strana sensazione; migliaia di fili invisibili sembravano tenerti strettamente legata al mio cuore. A farlo vibrare bastava un battito delle tue ciglia, un lieve tremito delle tue labbra…
L’autore de “La città e le sue mura incerte”
Murakami Haruki è nato a Kyoto nel 1949. E’ autore di numerosi romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote, Salinger. Tra le sue opere, tutte pubblicate da Einaudi, ricordiamo Norwegian Wood, L’uccello che girava le viti del mondo, kafka sulla spiaggia, IQ84, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, L’assassino del Commendatore, Abbandonare un gatto, Prima persona singolare.