Un capitano di ventura tra storia e memoria

Con “Un capitano di ventura tra storia e memoria” Ivana Melloni ci offre un libro fra passato e presente: il nostro passato, quello delle nostre colline, e l’oggi. Quell’oggi che quando passeggiamo fra Garbagna, Tortona, la Val Grue, fino alle falde del Preappennino Ligure, racconta una grande storia passata. Una vera storia trecentesca con guerre, personaggi storici e battaglie.

Trama

Il libro della Melloni alterna passato e presente raccontando la storia di Hanneken (Johannes) Von Baumgarde o Hanneken von Baumgarther, un nome sicuramente poco semplice da pronunciare e quindi addomesticato e addolcito in Aiachino di Bongardo, o Mongardo, o Giovanni di Bongardo… insomma, varianti simili.

Nonostante il soprannome Aiachino abbia un suono innocuo, egli imperversò nelle nostre valli, noto per essere uno dei condottieri più violenti, anche se abile e coraggioso. Un filo diretto fra Saluzzo e Garbagna, dove ognuno di noi riesce facilmente a ritrovarsi.

E continuando ad approfondire la lettura sorgono spontanee alcune riflessioni sull’origine dei cognomi locali. L’alternanza fra passato e presente scorrerà come un film, permettendoci di vedere le nostre amate colline con un occhio decisamente più consapevole.

Un capitano di ventura tra storia e memoria: cover a colori

L’autrice

Ivana Melloni, originaria di Saluzzo, vive tra Garbagna e Torino e per anni ha insegnato negli Istituti Tecnici Commerciali e al Liceo Economico Sperimentale.

Incipit di “Un capitano di ventura tra storia e memoria”

Oggi

E’ quel momento particolare dell’anno tra un inverno non ancora terminato e una primavera al di là da venire, quando sembra che il tempo sia sospeso. La natura attende.

Le gemme sui rami secchi, già gonfie, frenano la forza vitale che fra un po’ le farà esplodere mentre la vegetazione, le erbe, i fiori godono dell’ultimo abbraccio caldo della terra. Tutta la piccola val Grue, raccolta alle falde del Preappennino Ligure dove il tempo si era quasi fermato, attende che i raggi del sole primaverile, evaporando le nebbie, la risvegli dal lungo letargo invernale, come la mitica Shangri-la di hollywoodiana memoria.

Lasciata la città sta ritornando a Garbagna e alla sua casa. Sa che l’aspetta con ansia e non vede l’ora di spalancare le finestre e riaprirsi alla vita di famiglia, ma questa volta dovrà attendere un po’. Il borgo le appare più accogliente del solito. Chissà se c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico, che la spinge verso la contrada. E allora su, su, sempre più su , sempre più su verso la ripida via Gatti…

 

Buona lettura da Pia