Considerazioni personali su “Lezioni” di Ian McEwan

“Lezioni” di Ian McEwan è stata una lettura che ho apprezzato veramente tanto. Un libro toccante non solo per le vicende che accadono ai personaggi ma anche per gli avvenimenti storici del ‘900, dalla guerra fredda alla caduta del muro di Berlino, dalla Thatcher alla Brexit, dagli attentati dell’Isis alla pandemia.
E’ una lettura che consiglio perché è ben scritta, coinvolgente e varia!

Le frasi che mi sono piaciute

“Non siamo disposti a tacere. Noi siamo la voce della vostra coscienza.”
“Il tempo era ciò che ricevevi da altri ”

Trama de “Lezioni” di Ian McEwan

Figlio del capitano Robert Baines, autoritario veterano della seconda guerra mondiale ora di stanza in Nord Africa, e di sua moglie Rosalind, Roland fatica a capire perché a soli undici anni gli tocchi lasciare la pietre calde e la pazza libertà della Libia, e il fianco tiepido di sua madre, per affrontare un’istruzione rigorosa e solitaria nella fredda Inghilterra. Là faticherà a capire cosa voglia da lui Miss Miriam Cornell, la temibile insegnante di pianoforte del collegio, che punisce le sue manchevolezze con pizzicotti dolorosi e imbarazzanti e premia i suoi successi con languidi baci sulla bocca, e con gli uni e gli altri in egual misura lo terrorizza e lo attrae. Sarà poi la sua stessa moglie anglotedesca Alissa a confonderlo e straziarlo quando a pochi mesi dalla nascita del loro bambino Lawrence li abbandonerà senza una spiegazione. Roland passerà il resto della vita a interrogarsi su di sé e sulla “natura del danno” che le tre donne – madre, insegnante e moglie – gli hanno procurato. Chi è davvero Roland Baines? Il giovane prodigio del pianoforte il cui straordinario talento è stato frustrato dai soprusi di un’insegnante, o l’indolente pianista di piano-bar che ha rinunciato alle sue ambizioni per pavidità? E’ figlio di genitori intransigenti ma amorevoli, o i fratello di bambini come lui defraudati dei loro diritti da una madre degenere? E’ il marito di una donna spietata che immola gli affetti più cari alla sua arte, o il soffocante groviglio di bisogni che l’ha costretta alla fuga?
Dalla crisi dei missili di Cuba, alla caduta del Muro di Berlino, dalla glasnost al thatcherismo, dall’invasione dell’ Iraq alla pandemia da Covid, Roland pare fluttuare da un’esperienza alla successiva a motore spento, sospinto dalla forza dei venti. Ma strada facendo qualche lezione la impara, se alla fine di tutto può approdare a una nuova curiosità d’amore, portato dalla mano piccola di una bambina in cui depositare una lunga eredità.

Prologo"Lezioni" di Ian McEwan - copertina

Capitolo primo
Era un ricordo insonne, non un sogno. Sempre quella lezione di piano – pavimento in piastrelle arancione, un’unica finestra alta, il nuovo pianoforte verticale in una stanza spoglia nei pressi dell’infermeria. Lui undicenne, alle prese con quello che gli altri vorrebbero fosse riconosciuto come primo preludio, volume I, del Clavicembalo ben temperato di Bach, versione semplificata, ma di cui non sapeva niente. Non si chiedeva se fosse un brano celebre o sconosciuto. Era senza luogo e senza tempo. Impossibile immaginare che qualcuno si fosse preso il disturbo di scriverlo. La musica era una semplice realtà, una cosa di scuola oppure un buio, come una foresta d’inverno, riservata a lui solo, suo privato labirinto di gelida angoscia. Non l’avrebbe lasciato andare mai.
La maestra gli sedeva accanto sullo sgabello lungo. Viso pieno, schiena dritta, profumata, e severa. Una bellezza occultata dai modi. Non si accigliava mai, non sorrideva. 
Secondo certi bambini era pazza, ma lui ne dubitava.
Fece un errore nel solito punto, l’errore che faceva sempre e lei si chinò più vicino per mostrarglielo. Il suo braccio sodo e tiepido gli premeva sulla spalla, le mani, le unghie laccate gli poggiavano in grembo. Sentì un tremendo pizzicore sottrargli la concentrazione.
– Ascolta. E’ un suono semplice, un’onda. 
Ma suonando, lui non sentiva nessuna onda semplice. Il profumo di lei gli confondeva i sensi, assordandolo. La fragranza era dolciastra, una cosa dura, levigata come un ciottolo di fiume, che gli premeva forte sui pensieri. Tre anni dopo scoprì che era acqua di rose. 

L’autore

Ian McEwan è autore di due raccolte di racconti, Primo amore, ultimi riti (Somerst Maugham award 1976) e Fra le lenzuola e altri racconti; Un libro per ragazzi, L’inventore di sogni; Un libretto d’opera, For You; i saggi blues della fine del mondo e lo spazio dell’immaginazione; il romanzo breve Il mio romanzo viola profumato e i romanzi Il giardino di cemento, Cortesie per gli ospiti, Bambini nel tempo (Whitbread novel of the Year award 1987), Lettera a Berlino, Cani neri, Amsterdam (Booker Prize 1998), Sabato, Solar, Miele, Nel guscio e Macchine come me. Dai romanzi L’amore fatale, Espiazione, Chesil Beach e La ballata di Adam Henry sono stati anche realizzati adattamenti per il grande schermo.

La traduttrice de “Lezioni” di Ian McEwan

Susanna Basso traduce dall’inglese. Ha vinto numerosi premi, tra i quali Il Premio Pavese sezione traduzione 2019. Ha pubblicato il saggio Sul tradurre. Esperienze e divagazioni militanti (Bruno Mondadori 2010). Fra gli autori da lei tradotti, Ian McEwan, Alice Munro, Kazuo Ishiguro, Julian Barnes, Elizabeth Strout, Martin Amis e Jane Austen, di cui ha in corso di traduzione l’opera completa.

BUONA LETTURA DA RUFY!!