LA TRECCIA ALLA FRANCESE di Anne Tyler

“La treccia alla francese” di Anne Tyler è un romanzo che annoda le vite dei protagonisti come i capelli in una treccia alla francese. Le esistenze dei personaggi di questa saga familiare sono condizionate da un evento, poco importante solo all’apparenza, ma che inciderà sulle vite dei protagonisti e sulle loro generazioni future.

Il romanzo si snoda fra la fine degli anni ’50, arrivando ai giorni nostri. E’ un libro scorrevole, che si legge bene e volentieri, caratterizzato da dialoghi leggeri e naturali.

Un romanzo dove sembra che niente succeda e invece accadono vite.

Anne Tyler, classe 1941, laureata in letteratura russa, è una scrittrice americana. Nel 1989 il suo undicesimo romanzo Lezioni di respiro, ha vinto il Premio Pulitzer.

 

Incipit

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Era il marzo del 2010, e alla stazione di Philadelphia, c’erano ancora quei tabelloni che sbatacchiavano ogni volta che le informazioni venivano aggiornate. Serena Drew era proprio sotto a uno di quelli, e guardava fisso la riga del treno per Baltimora. Perché ci mettevano tanto a far comparire il binario? A Baltimora il binario si sapeva sempre con largo anticipo.

Accanto a Serena c’era il suo ragazzo ma lui era più rilassato. Aveva dato appena un’occhiata al tabellone e poi si rea concentrato sul cellulare. Scosse la testa leggendo un messaggio e passò subito al successivo.

Erano andati a pranzo dai genitori di James. Era la prima volta che Serena li incontrava. Aveva passato due settimane di patemi, pensando a cosa indossare ( alla fine jeans e dolcevita, la divisa d’ordinanza dei dottorandi, per non dare l’impressione di voler strafare ) e spremendosi le meningi per trovare possibili argomenti di conversazione. Ma era andata abbastanza bene, tutto sommato. I genitori di James l’avevano accolta con calore e le avevano chiesto subito di chiamarli George e Dora, e poi la madre era una tale chiacchierona che non c’era stato alcun problema. “La prossima volta” aveva detto a Serena dopo pranzo “ ti presenteremo anche le sorelle di James e i loro marito e figli. E’ che non volevamo soffocarti fin dalla prima volta che viene a trovarci”

La prossima volta. La prossima volta. Le ers sembrato incoraggiante.

Alla stazione , però, Serena non riusciva a provare un senso di trionfo. Il sollievo era tale che si sentiva priova di forze; si sentiva come uno strofinaccio strizzato.

Lei e James si erano conosciuti all’inizio dell’anno accademico. James era così belo che era rimasta sorpresa quando le aveva chiesto di prendere un caffè insieme dopo le lezioni. Era alto, snello, con folti capello castani e la barba corta ben curata. ( Serena, invece, si sarebbe definita quasi rotondetta e la sua coda di cavallo aveva una tonalità simile al beige simile a quella della sua pelle). Nei seminari James sedeva scomposto senza predere appunti e all’apparenza non ascoltava nemmeno, ma poi inaspettatamente se ne veniva fuori con un commento perspicace.

Buona lettura da Pia